Il mio Presidente della Repubblica era Sandro Pertini.
L'ho incontrato, in aprile, nel suo viaggio in Puglia. Invitava ad una nuova mobilitazione contro i nemici della legalità, della giustizia, dell'onestà. Tra lui e la gente s'instaurava un rapporto di comunione.
Pertini, oggi, comprenderebbe la situazione reale: non per esserne condizionato, ma per trasformarla. Sceglierebbe, per un nuovo governo, una persona d'alto profilo e fuori delle logiche di partito. E la maggioranza del popolo italiano lo capirebbe.
Oggi Pertini inviterebbe ad eleggere, come suo successore, Stefano Rodotà o uno come lui. Cioè un garante della legalità, contro la corruzione, i costi della politica, il conflitto d'interessi. Avrebbe il coraggio di coinvolgere la maggioranza del popolo italiano.
Voi suonate le vostre trombe? Noi suoneremo le nostre campane! E tra lui e la gente avverrebbe un rapporto di condivisione.
Da Napolitano a Rodotà.
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