mercoledì 21 giugno 2023

COLLOQUIO CON GIOVANNI E PEPPINO IMPASTATO (5.1.1948-9.5.1978)


       Seguo Giovanni nel suo "percorso di memoria, giustizia e verità" in nome del fratello Peppino, assassinato dalla mafia 45 anni fa. Il 15 giugno 2023 giunge nel Salento e a Galatone. Presenta il libro "Mio fratello. Tutta una vita con Peppino". Mi coinvolge nel racconto della vita del fratello, strettamente legata alla sua.

       Nella 1^ parte del libro, intitolata "La Botola", racconta la loro infanzia e fanciullezza: lui è 5 anni più giovane di Peppino. Siamo a Cinisi (Palermo), tra gli anni '50 e i primi anni '60. Giocano a pallone insieme con gli amici e tifano per Sivori, Rivera e Mazzola. Leggono i fumetti "Il grande Blek", "Capitan Miki", "Tex", poi giornali e libri. S'impegnano nello studio. Guardano alla Tv "Il Musichiere" di Mario Riva, le Olimpiadi di Roma nel '60 e le vittorie di Berruti e Abebe Bikila. Al cinema vedono i film di Totò, "I dieci comandamenti", "Ben-Hur". I momenti felici si alternano a quelli di preoccupazione e paura.

       Un punto di riferimento in famiglia per Peppino è lo zio Matteo, che "non è comunista, però vota comunista". Lo educa all'ascolto, all'osservazione dei fatti, al senso critico: "le cose più importanti le devi scoprire".

       La 1^ parte termina con l'uccisione dello zio Cesare Manzella, capomafia (1963), in una guerra di mafia. "E' quello che mi aspettavo", dice Peppino nei dialoghi con il fratello. "La mafia esiste e non è vero che è una bella cosa... la mafia comanda al posto dello Stato... Ancora oggi dobbiamo essere antifascisti e combattere contro le nuove forme di fascismo".




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