domenica 10 marzo 2013

INTERVISTA CON DANIELE GRECO

Estate 2009. Primo colloquio con il ragazzo d'oro del salto triplo dopo il trionfo agli Europei under 23. Seguiranno il 4° posto all'Olimpiade di Londra  e il 1° agli Europei indoor del 2.3. 2013 con m. 17,70

       "Vivo a Galatone, cittadina in provincia di Lecce. Sono nato il 1° marzo 1989, il più giovane di cinque fratelli, da padre contadino e madre casalinga. Sono alto m. 1,87 e peso 74 kg".
       Si presenta così Daniele, campione europeo di salto triplo. Diplomato all'Istituto Tecnico Industriale con 99/100, è un ragazzo serio ed abbastanza vivace a seconda delle circostanze. La sua passione, oltre all'atletica leggera, è cantare nel coro della chiesa.
       Come sei stato scoperto? "Per caso. Frequentavo la 3^ Media e, poiché mancava uno della squadra, ho partecipato ai Giochi Sportivi Studenteschi (disciplina ad ostacoli). Lì mi ha visto il mio attuale allenatore e mi ha chiesto se volessi iniziare a praticare lo sport dell'atletica".
       Ci soffermiamo sul suo curriculum, dall'esordio del 2003. "Nello stesso anno mi classifico 9° al Campionato italiano cadetti, con m. 12,50. Nel 2004 inizio a finalizzare l'attenzione sul salto triplo, vincendo il Campionato italiano cadetti (m. 14,14)". Nel 2005 salta una grande misura (m. 15,01) e poi giunge 3° ai Campionati Italiani indoor con m. 14,30.
       Il 2006 è l'anno di due primi posti: al Campionato italiano allievi out (all'aperto) e a quello indoor (al chiuso), con la misura di m. 15,07 (seconda prestazione italiana di tutti i tempi). Si classifica 3°, con m. 15,18, ai Campionati del mondo studenteschi (47 nazioni partecipanti). Nel 2007 vince il Campionato italiano allievi indoor a Genova e partecipa ai Campionati europei junior under 20, arrivando 12°.
       "Il 2008 è l'anno della svolta. Faccio grandi risultati. Capiamo quello che si deve fare in futuro". Inizia la stagione alla grande. Conquista con m. 16,12 il record italiano indoor, che apparteneva all'atleta nero Andrew Howe (unico italiano a togliergli il record). Vince quindi il titolo italiano all'aperto con m. 16,25, giunge 4° ai Campionati del mondo junior under 20 (m. 16,33); dopo due settimane vince la Coppa del Mediterraneo, uguagliando il record italiano all'aperto (m. 16,41). Nello stesso tempo corre i 100 metri in 10,38 (miglior prestazione stagionale europea).
       Nel 2009 ottiene, a Torino, il record italiano under 23 con m. 16,83. E diventa, in Germania, campione europeo under 23 con m. 17,20.
       Quali i ricordi più belli? "Il 3° posto al Campionato del mondo studentesco nel 2006 (gara sofferta, con un male alla caviglia), la conquista del 1° titolo italiano nel 2004, la partecipazione ai Campionati europei junior nel 2007, le stagioni 2008 e 2009 da incorniciare".
       Come vorresti la scuola italiana? "Essa ha bisogno di più ore di educazione fisica (come in altri paesi europei) e, soprattutto, di più strutture sportive".
       Come giudichi il paese in cui vivi? "Noto ora più calore ed entusiasmo nei miei confronti, da parte degli amministratori comunali e dei cittadini. Ma devo fare, anche, delle critiche alle varie Amministrazioni. Mancano iniziative (come borse di studio) per incentivare i ragazzi che possono emergere in un'attività sportiva. Non si creano isole pedonali, piste ciclabili, spazi verdi, percorsi di atletica. Si aumenta il traffico nel paese e nel centro storico. Così non si dà ai giovani la possibilità di fare attività fisica all'aperto, né di educarsi ai valori della solidarietà e dell'amicizia". 

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